Mostra 100 Anni

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100 ANNI DI ATTIVITA’ SPORTIVA

Da 

“90° di fondazione dell’Oratorio” – Angelo Pria – Marzo 1988

“100 anni di basket in Lombardia”

Sergio Giuntini-Sergio Meda-MarioZanitelli – FIP Lombardia – 2021 

I primi passi

Fu dapprima la squadra di ginnastica. Come era consuetudine in tutti gli Oratori e associazioni sportive dell’epoca. Poi, quando questa disciplina assurse, via, via a livello preminente con i nuovi ordinamenti scolastici imposti  dal regime, fu la volta della “pallaincesto” (così la chiamavano allora o anche “baschetball”)), che il 13 Aprile 1924, Domenica delle Palme, grazie all’iniziativa di don Luigi Pessina, Nando Zaina e Renato Semenza, trovò in Oratorio un campo fertile di energie ed entusiasmi. Le puntigliose cronache parrocchiali redatte da don Luigi Pessina registrano “Dopo la S. Messa, al cancella si distribuisce l’ulivo per tutti i ragazzi: si dà ai co-operatori e Padrini, si inaugura il giuoco della palla incesto”.

Ai primi rodaggi casalinghi seguì la partecipazione ad incontri amichevoli con altri Oratori e quindi, in un crescendo di impegno e bravura, a tornei cittadini e regionali, distinguendosi, di anno in anno sempre maggiormente, fino alla conquista dell’ambito titolo di “Campione d’Italia di Prima Divisione”. La finale fu giocata su due partite: a Milano, il 26 Giugno presso la palestra della “SGM Forza e Coraggio” i “Santandreini” Bocchiola, Dionigi, Ferrari, Lodigiani, Moretti e Semenza sconfissero la “Ginnastica Roma” per 29 a 21; tre giorni dopo a Roma, la squadra si impose per 21:15.

Con il titolo conquistato nel 1932 la squadra entrò di diritto nel massimo torneo, ma nacque un problema.

L’autorità sportiva (tutt’uno con quella politica del tempo) pretese il cambio della denominazione ufficiale della nostra squadra, in quanto non era ammissibile quell’Oratorio S. Andrea impresso sulle maglie, di fronte alle altre squadre che si fregiavano di denominazioni e distintivi all’altezza dei tempi e soprattutto politici. Fu una questione di vita o di morte e solo dopo non poche vicissitudini (si pensò anche al ritiro della squadra) e grazie all’interessamento veramente sportivo di alcuni amici influenti, nacque l’O.S.A. che., continuando con lo stesso spirito e sotto la medesima guida, nascondeva nella misteriosa sigla la vera identità nel nostro glorioso sodalizio. Inoltre la stampa di allora, citando un inesistente Oratorio Sant’Antonio, affermava che tutti i cestisti dell’O.S.A. erano affiliati al Gruppo Rionale Fascista Battisti di via Mantova 10

In campionato l’O.S.A. giocò lo spareggio per il primo posto del Girone A a Venezia contro la Ginnastica Triestina vincendo 28:21. Ricorso della società di Trieste e ripetizione della gara a Bologna il 17 Aprile 1933. Nuovo successo dei “santandreini” per 21:17. Finalissima a tre con Ginnastica Roma e Dopolavoro Borletti. Nel derby con la Borletti vittoria per 14:9 e 32:28, dovendo però cedere ai romani per 13:29 e 22:28. Come premio fu invitata a disputare a Ginevra e Berna, due partite contro rappresentative di quelle città.

L’anno successivo non riuscì a replicare il capolavoro e si classificò al terzo posto del girone che comprendeva Borletti, Reyer Venezia, Pallacanestro Napoli e US Bari.

Purtroppo con il richiamo alle armi, per la guerra in Etiopia nel 1935, si estinse questa bella storia, a causa della perdita in battaglia di quasi tutti i giocatori.

Il lascito di questa avventura, fu quasi sicuramente la costituzione, proposta e nascita della I Estate Santandreina del 1933, primo e vero torneo serale di pallacanestro, predecessore di tutti quei tornei estivi che dopo molti anni divennero così belli e importanti al punto tale di formare un circuito di gare da seguire svolgendo le proprie vacanze estive.

Non si può dimenticare il campo dell’O.S.A. che si affacciava sulla via Trebbia: rigorosamente all’aperto e interamente in cubetti di porfido con il classico tombino al centro.

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